Alassio (Sv) – Il “Concerto dell’Alba” da Alassio. Uno straordinario gioco di figure e immagini sullo sfondo dell’azzurro mare, accompagnato dal fragore delle onde che si infrangono sulla spiaggia. Un sibilo, che ha accompagnato i 1200 iscritti alla Granfondo Internazionale Alassio, sino a qualche momento prima della partenza, quando Corso Dante Alighieri è pervaso dalle note dell’indimenticabile successo di Lucio Battisti, dal titolo 29 settembre.
Una canzone, scelta per celebrare il giorno in cui si svolge l’ultima prova del circuito Gran Trofeo Gs Alpi, quest’anno valida anche quale prova del circuito Specialized Granfondo Series, dopo il forfait de La MontBlanc Granfondo.
In quel momento, storie e ricordi si intrecciano in pochi secondi, nella mente di quanti si sono schierati al via della Granfondo Alassio, che il prossimo anno si svolgerà nello stesso periodo, domenica 28 settembre.
Seduto in quel caffè
Io non pensavo a te…
Guardavo il mondo che
Girava intorno a me…
Seduto in quel caffè…. a pochi metri dalla linea di partenza, Mario Berrino insieme al fratello Giorgio e lo scrittore statunitense Ernest Hemingway concepirono l’idea di abbellire quel muro anonimo e spoglio dinanzi al Caffè Roma. Nacque così il Muretto di Alassio, soprannominato anche Muretto degli Artisti e Muretto dell’Amore. Un’istallazione di piccole piastrelle adornate dalle firme di personaggi famosi, stemmi di comuni italiani e stranieri, sculture.
Parole d’amore, un amore tradito per Mogol, il titolo della canzone è la data di nascita della prima moglie del compositore. Il ricordo per Vittorio Mevio di sua moglie Nicoletta Alverà, prematuramente scomparsa, che in tantissimi anni di vita trascorsa insieme, ha condiviso con lui, anche la passione per il ciclismo e ha visto crescere questa gara.
Intanto, un tiepido sole cancellava quelle immagini che sembravano tracciare, in sospensione nel cielo, il percorso della gara tra continui saliscendi, illuminando Alassio e l’Isola di Gallinara. Mentre dall’alto del Santuario di Nostra Signora della Guardia, luogo di culto cattolico situato sulla vetta più alta del crinale del monte Tirasso nel comune di Alassio, ai piedi del quale era previsto l’arrivo della Granfondo, era possibile ammirare straordinari scorci. L’occhio umano si perdeva nell’infinita distesa azzurra, contornata da una stretta cornice di fine sabbia e dall’altra parte la verdeggiante onda sinusoidale delle montagne.
Il Testico, che i ciclisti affrontavano dopo ventisette chilometri di gara è terreno ideale per attaccare. Proprio lungo questa ascesa avviene la selezione. Al comando si portano in sette. Tra i fuggitivi alcuni dei ciclisti che prendevano il via con il favore del pronostico come Alberto Nardin (Team Bike Pancalieri) e Paolo Castelnuovo (Team MP Filtri) desideroso di tornare a conquistare il successo assoluto, dopo una lunga serie di piazzamenti.
Lungo la salita finale, che conduce al traguardo, Alberto Nardin anticipa Castelnuovo negli ultimi cento metri andando a cogliere il suo ventesimo successo stagionale. Terzo posto per Demiri che a causa di un incidente meccanico non è riuscito a difendere sino alle fine la possibilità di lottare per la conquista del successo finale. Tra le donne si impone Giulia Bisso (Promotech MG.K Vis) alla sua prima stagione agonistica che ha fatto già capire le sue doti atletiche vincendo la Granfondo La Medievale e quella di L’Aquila. Seconda Roberta Bussone (Rodman Team) e terza Martina Cavallo (Rock Bike Team).
Durante la premiazione finale, vengono consegnate dai coordinatori del circuito Specialized Granfondo Series le maglie di leader dei percorsi Granfondo e Medio Fondo.